Un incantevole borgo medievale che si schiude nel cuore della Toscana più autentica. Più oltre, una stretta strada serpeggia tra gli alberi fino al piccolo villaggio di Pescina. Lassù, dove un tempo l’osteria della stazione di posta dava ristoro ai viandanti in cammino, sorge oggi il Silene di Roberto Rossi, un luogo di eccellenza, capace di raccogliere tutto l’antico sapere della buona tavola per dar vita ad una cucina dinamica e accattivante, perfetto connubio tra l’energia vitale della modernità e l’intramontabile eleganza della tradizione.
L'essenza del buono.
Le materie prime più pregiate selezionate per ottenere la massima qualità.
Sono i profumi del bosco e degli uliveti ad invitarci alla tavola di Roberto, dove ogni prodotto è selezionato con cura ed esperienza per ottenere solo piatti di altissima qualità. La semplicità delle materie prime più pregiate e il forte radicamento al territorio seggianese sono due ingredienti fondamentali nella cucina del Silene, dove Roberto ha saputo ritrovare un legame profondo e viscerale con l’ambiente e i suoi prodotti, sviluppando un grande rispetto per le materie prime e per le loro tecniche di lavorazione e cottura.
A guidarlo, la sola volontà di giungere alla vera essenza del cibo, tornando alle origini per riscoprire un rapporto intimo e atavico con la terra. Se le primizie del territorio toscano hanno certamente il ruolo da protagoniste nei piatti del Silene, anche la tradizione delle altre regioni dell’Italia resta al centro degli interessi di Roberto, che ha elaborato un’accurata selezione di prodotti provenienti da tutta la penisola, convinto che “quando si parla di buon gusto la nostra nazione occupa senza dubbio il primo posto assoluto nel mondo”.
Tra avanguardia e tradizione.
Abbinamenti audaci e insieme delicati.
Una tradizione, quella ricercata al Silene, che sa farsi avanguardia attraverso la fervida creatività di Roberto, che con tocco d’artista sa proporre abbinamenti audaci e insieme delicati, capaci di sorprendere ogni palato. Al Silene la storia della cucina toscana non racconta la tradizione attraverso il piatto tipico, ma si impone come umorale e personalissima rivisitazione di ciò che non può corrompersi con il tempo.
Una cucina che ha rinunciato alla moda per diventare un grande classico.
Dai funghi ai tartufi, passando per la carne e il pesce di massima qualità, fino alle verdure appena raccolte: tutto al Silene segue con rigore il ritmo della stagionalità, garanzia di freschezza dei prodotti e testimonianza del profondo rispetto che Roberto nutre per il suo ambiente di elezione.
Un territorio che lo chef toscano conosce intimamente anche grazie ai i suoi genitori, che gli hanno trasmesso la passione per la cucina e per la natura, insegnandogli segreti della terra che non possono essere imparati sui libri, ma solo dalla grande esperienza di chi quei luoghi li ha sempre vissuti.
Mani sapienti, che sanno lavorare ingredienti scelti con cura. Così nasce al Silene la pasta fatta in casa, emblema di una cucina che prende forma dal saper fare e dall’esperienza delle persone che hanno formato nel tempo questo ristorante così com’è oggi: un luogo in cui l’arte culinaria ha fatto proprio il principio fondamentale di ogni gesto di sostanza, riuscire a fare tanto con poco. La prima regola per Roberto, infatti, è quella di non usare mai troppi ingredienti, così che ogni sapore sia sempre riconducibile alla materia prima di cui è composto.
«La mia è una filosofia semplice e decisamente coerente, che mi appaga e mi rende felice di essere chef in Toscana. La cucina è un’arte applicata e per questo è importante conoscere benissimo le materie prime, la loro provenienza e i gesti per lavorarle».
Lievito madre.
La massima espressione del pane.
Il profumo del grano che si spande nell’aria e l’inconfondibile fragranza del pane appena sfornato. Gesti antichi che si ripetono ancora oggi al Silene, dove il pane non è semplice accompagnamento al piatto, ma parte integrante della cultura di Roberto, un completamento pensato ad hoc per ogni ricetta.
Elemento principe il lievito madre, che grazie alla sua biodiversità microbica garantisce una lievitazione naturale, che dona al pane un sapore e un profumo unici, oltre ad assicurare sempre la piena digeribilità del prodotto. La massima espressione qualitativa del pane, da gustare appieno anche nella sua essenzialità, accompagnato semplicemente da un filo di olio extravergine d’oliva armonico e intenso, come quello che si produce al Silene.
Cotture lente e studiate sulle caratteristiche di ogni prodotto. La grande cucina passa anche dagli strumenti di lavoro, le pentole, che Roberto ha voluto come quelle di una volta, in rame battuto, un materiale prezioso capace di garantire cotture uniformi che sanno preservare le proprietà nutrizionali e le caratteristiche organolettiche delle materie. La forma e lo spessore della lamina sono create dalle mani esperte di un artigiano, che ha saputo forgiare per il Silene pentole pregiate, ultimo dettaglio di una cucina che mira alla perfezione.
Una selezione di vini pensata per esaltare ogni pietanza. Questa la scelta di Roberto, che nel tempo ha saputo creare una cantina preziosa, fatta di bottiglie importanti, tra cui occupano un ruolo d’eccezione i vini vecchi, in alcuni casi veri e propri gioielli ormai rari.
«Il vino vecchio non è solo piacere per il palato, ma anche per la mente. Il solo pensiero che un vino se ne sia stato lì ad aspettare per decenni, mentre la vita scorreva, è una cosa che va oltre. E’ uno dei grandi poteri del vino: talvolta può andare oltre la vita stessa dell’uomo».
Roberto e Lella.
Una coppia affiatata ed effervescente.
Trent’anni fianco a fianco in una cucina che ha saputo regalare grandi soddisfazioni. Il rapporto tra Roberto e Marinella, detta Lella, suo braccio destro e insostituibile interprete di ogni ricetta, è senza dubbio uno dei grandi segreti del Silene. Come in un piatto il contrasto di sapori forti e decisi può dar vita ad un incontro sorprendente, così l’unione di Roberto, fiero e ostinato, e della sua Lella, tenace e schietta, ha saputo creare una coppia di lavoro affiatata ed effervescente, dove la manualità della Lella ha saputo dare alla cucina di Roberto quel quid in più nella ricerca dell’eccellenza.